Articoli dal 2003 al 2002

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Solidarietà per ricordare i familiari morti
Una cerimonia d'amore e d'affetto. Una messa dedicata a tutti i giovani che purtroppo hanno abbandonato le famiglie anzitempo. Domenica a Fonzaso non verrà celebrata la brutalità della vita, ma la forza che i "giovani rinati nella luce" da lassù sanno dare ai famigliari per continuare ad amare, ricordando loro che hanno ancora molto da offrire e dare.Un'associazione nata otto anni fa per mano di Eleonora Simonetto e Anna Fent, accomunate dalla prematura scomparsa del giovanissimo Alessandro: "Molte famiglie faticano a reagire dopo la prematura scomparsa di un loro familiare", ha detto Eleonora, "è facile perdersi d'animo sopraffatti da un così grosso dolore, magari ci si isola, si abbandona la chiesa e si perdono di vista i valori a cui sino prima si credeva". Così e nata l'idea dell'associazione Giovani rinati nella luce. "Lo scopo di essa è molto semplice", prosegue Eleonora. "Noi favoriamo azioni di beneficenza atte ad aiutare i bambini, cioè il nostro futuro; e la messa diventa un'occasione per pregare per i nostri ragazzi e aiutarci tra genitori in veri e propri momenti di amicizia e fratellanza".L'iniziativa della messa ha riscosso ogni anno più successo e questo momento di fraterna aggregazione è ora diventato un appuntamento fisso, che cade la seconda domenica di gennaio. Le persone aderenti all'iniziativa giungono dalle più disparate zone: Asolo, Vittorio Veneto, Zoldo, Agordo, Bassano, Trento, e le collaborazioni attraversano un po' tutta la penisola.Quest'anno i ricavati della cerimonia andranno in una scuola della Polonia, a Przelewice, dove la generosità dei partecipanti potrà essere determinante per l'acquisto di una fotocopiatrice. "Don Giovanni, un sacerdote polacco, ci ha messe a conoscenza di questa scuola molto povera", hanno detto le promotrici dell'iniziativa, "così abbiamo mandato alla preside di quest'istituto una lettera". E la risposta ricevuta dalla preside Natalia Kibata ha davvero toccato il cuore delle due donne: "La nostra scuola è piccola, conta 86 ragazzi nell'età dai 6 ai 12 anni, davvero abbiamo tanti problemi. Ci sostengono le persone di buona volontà, come voi cari signori. Abbiamo bisogno di tante cose, ma più necessaria di tutte sarebbe una fotocopiatrice, perché tanti genitori non hanno nemmeno i soldi per comperare ai loro figli i libri e gli eserciziari".L'associazione ha confezionato 140 grembiuli, con stoffa ricevuta in dono, i quali sono stati disegnati e decorati dai bambini delle scuole elementari: "E per questo ringraziamo il preside Curti e le maestre", hanno proseguito poi Eleonora e Anna. "Così noi cerchiamo di sensibilizzare sia i bambini che i loro genitori, e cerchiamo di far capire loro quanto sia semplice poter aiutare il prossimo".La cerimonia prenderà inizio domenica alle 10.30 nella chiesa della natività di Maria di Fonzaso. Celebrata da don Alberto Vallotto, vedrà la partecipazione del sacerdote polacco don Marco, venuto appositamente da Roma per l'occasione. Ogni nome dei giovani scomparsi verrà scritto su un foglietto e deposto in un cesto. Ogni partecipante coglierà uno di questi nomi, e idealmente adotterà un giovane "rinato nella luce".
[09.01.2003] dal "Corriere delle Alpi"


Una messa per i giovani scomparsi
Da otto anni è nata, per iniziativa di Eleonora Simonetto e Anna Fent accomunate dalla prematura scomparsa del giovane Alessandro, l' associazione fonzasina 'Giovani rinati nella luce', che ricorda i giovani scomparsi prematuramente. Domani verrà celebrata a Fonzaso la messa in suffragio di oltre 350 giovani che hanno lasciato i loro cari precocemente. I loro nomi, letti uno ad uno durante la funzione, uniranno tutti i familiari che accorrono da ogni parte del Veneto e Trentino per questo appuntamento ormai diventato fisso e importante per il ricordo di chi non c'è più. le offerte raccolte andranno in una scuola della Polonia, a Przelewice, per l'acquisto di una fotocopiatrice. Ad offerta sarà donato un grembiule disegnato dai bambini delle elementari di Fonzaso .
[12.01.2003] da "Il Gazzettino"


Preghiere per 500 ragazzi
Una messa per ricordare i ragazzi scomparsi troppo presto, quella tenutasi ieri mattina a Fonzaso, e per aiutare allo stesso tempo i bambini di una scuola polacca in difficoltà.Ieri Fonzaso ha visto la chiesa gremita di gente per l'accorato momento di preghiera organizzato dall'associazione "Giovani rinati nella luce" per tenere vivo il ricordo di quasi 500 ragazzi che anzitempo hanno lasciato i loro cari. "Vedo molte facce nuove tra di voi", ha detto il parroco don Alberto Vallotto guardando tra la folla riunita in chiesa, "questo purtroppo significa che anche quest'anno molti ragazzi ci hanno lasciati". Molto toccante è stata poi la lettura da parte del parroco di una poesia dedicata ai giovani, scritta da lui stesso, e intitolata "Ci hai fatto, Signore, per Te", scritta con parole di forza e coraggio per tutti coloro non possono più godere del sorriso di un caro.Al termine della cerimonia, accompagnata dai canti del coro giovanile di Fonzaso, ha preso la parola il sacerdote polacco don Marco. Vivamente commosso, ha parlato a lungo della Polonia e della dura realtà che ancor oggi accompagna la vita delle campagne: "Bisogna fare molta attenzione alle due facce del mio paese", ha detto il sacerdote, "molti di voi probabilmente conoscono o hanno visto in tivù le mete turistiche della Polonia, dove tutto sembra ricco e piacevole. Provate invece voi a spostarvi solo di qualche chilometro dalle città". "Molte famiglie sono cadute in miseria dopo la caduta del regime comunista", ha spiegato il sacerdote, "le campagne erano organizzate dal regime, e sovvenzionate dallo stato, il loro equilibrio molto precario è crollato dopo il 1989, lasciando molta gente disoccupata e incapace di reagire".E la scuola polacca alla quale andrà l'aiuto di "Giovani rinato nella luce", è collocata in un piccolo paese della campagna polacca, a Przelewice. Conta 86 ragazzi nell'età dai sei ai dodici anni che vivono una situazione economica tutt'altro che felice, e la preside Natalia Kibata in una toccante lettera, si è dimostrata molta grata e del gesto d'amore dell'associazione. Anche la sua scuola è stata recentemente colpita dalla morte di un bambino di sei anni, e molti ragazzi vivono situazioni di disagio causate da malattie difficilmente curabili.La povertà, ha sottolineato la preside Kibata, rende difficile ai ragazzi studiare, perché le famiglie hanno difficoltà nell'acquistare libri, e per questo una fotocopiatrice sarebbe necessaria, ma se le offerte raccolte non basteranno, ha aggiunto poi la preside, "Accetteremo qualsiasi cosa vorrete regalarci". Resta un sogno nel cassetto della scuola, un computer: "Ma questo è uno strumento troppo caro, e per questo soltanto sogniamo di averlo".La gente presente alla cerimonia ha comunque aderito molto generosamente alla raccolta di fondi che ha accompagnato la cerimonia. A chi ha fatto un'offerta è stato consegnato uno dei 140 grembiuli da cucina decorati uno dai ragazzi delle scuole elementari di Fonzaso per l'iniziativa. Così l'associazione spera veramente di riuscire a dare un significativo aiuto alla scuola polacca.
[13.01.2003] dal "Corriere delle Alpi"


Cerimonia per i giovani scomparsi
E' un mesto elenco che si allunga ogni giorno, quello dei nomi di bambini e di ragazzi scomparsi troppo presto custodito dalle mamme dell'associazione fonzasina "Giovani rinati nella luce". Domenica 13 gennaio, nella chiesa di Fonzaso, tornerà infatti a celebrarsi l'annuale messa in suffragio dei giovani morti prematuramente, e in vista dell'appuntamento sono molte le famiglie che si stanno facendo avanti per chiedere che i loro cari vengano ricordati. Eleonora Simonetto (0439 56426) e Anna Fent (0439 5226) raccolgono tutte le segnalazioni e aggiungono i nomi all'elenco: il 13 gennaio, durante la messa celebrata da don Alberto Vallotto a partire dalle 10 e 30, saranno letti tutti, uno dopo l'altro, e le loro famiglie pregheranno tutte assieme.Ma l'associazione, come ogni anno, si propone di ricordare i giovani scomparsi prematuramente anche attraverso un gesto di solidarietà concreta rivolto ai bambini. In occasione dell'incontro di Fonzaso, così, saranno raccolti fondi per aiutare i bambini africani di Maralal, la diocesi retta dal vescovo lamonese padre Virgilio Pante.
[04.01.2002] dal "Corriere delle Alpi"


Una messa per i giovani "rinati nella luce"
Si avvicina l'appuntamento di domenica, quando l'associazione "Giovani rinati nella luce" organizzerà con tutti i genitori che hanno vissuto la tragedia della scomparsa prematura dei propri figli e che desiderano ricordarli. L'associazione rivolge anche ai coetanei dei giovani prematuramente scomparsi, un invito a partecipare alla celebrazione, formando così una grande catena d'amore.I genitori che desiderassero far ricordare il nome del proprio figlio durante la messa, dovranno far pervenire il nome al numero di telefono 0439 56426 di Eleonora Simonetto, oppure al numero 0439 5226 di Anna Fent. Al termine della cerimonia i partecipanti si ritroveranno nella sala del patronato, adiacente alla chiesa parrocchiale, per restare un po' assieme e conoscersi.I responsabili dell'associazione ricordano poi che quest'anno il ricavato delle offerte sarà devoluto ai bambini della Missione di Maralal in Kenya dove svolge il suo ministero il Vescovo padre Virgilio Pante di Lamon. Ogni anno infatti "Giovani Rinati nella Luce", raccoglie fondi a fini di solidarietà e beneficenza per ii giovani che vivono in Paesi del Terzo Mondo. Per informazioni su questo aspetto rivolgersi all'arciprete di Fonzaso, don Alberto Vallotto, al numero 0439 5072.
[08.01.2002] dal "Corriere delle Alpi"


Messa per ricordare i ragazzi scomparsi
La morte e la resurrezione sono, per i credenti, momenti inscindibili a cui si associa l'infinito mistero della fede. Anche quest'anno a Fonzaso la seconda domenica di gennaio (13 gennaio) alle 10,30 verranno ricordati con una messa i giovani scomparsi prematuramente. Per esorcizzare la morte è necessario parlarne e condividere esperienze comuni. È quello che l'associazione "giovani rinati nella luce" fa a Fonzaso ogni anno con la celebrazione di una messa che coinvolge tutti i genitori che hanno vissuto la tragedia della scomparsa prematura dei propri figli. La prassi vuole che prima dell'inizio della messa si leggano i nomi dei ragazzi scomparsi e i genitori che desiderassero far ricordare il nome del proprio figlio durante la Santa Messa, dovranno telefonare allo 0439 56426 di Eleonora Simonetto oppure allo 0439 5226 di Anna Fent. L'Associazione "Giovani Rinati nella Luce" rivolge anche ai giovani che sono stati amici dei ragazzi prematuramente scomparsi, un invito ad unirsi ai genitori, a partecipare alla celebrazione, formando così una grande catena d'amore. L'associazione "Giovani Rinati nella Luce", oltre ad organizzare incontri e momenti di raccoglimento per ricordare i giovani scomparsi prematuramente, opera anche per incentivare l'organizzazione di iniziative finalizzate a sostenere i bambini e i giovani in condizioni di indigenza e di svantaggio. Quest'anno il ricavato delle offerte sarà devoluto ai bambini della Missione di Maralal in Kenya dove svolge il suo Ministero il Vescovo padre Virgilio Pante di Lamon. Per ulteriori informazioni su questo aspetto rivolgersi all'Arciprete di Fonzaso , don Alberto Vallotto, al numero 0439 5072.
[08.01.2002] da "Il Gazzettino"


Solidali in suffragio dei giovani
Aiuteranno i bambini dell'ospedale keniota di Wamba, affamati, denutriti, bisognosi di tutto, in ricordo dei loro figli scomparsi, strappati troppo presto alla vita dalla strada, dagli incidenti, dalle malattie. I genitori dei giovani "rinati nella luce", i ragazzi scomparsi troppo presto, lo hanno promesso in chiesa a Fonzaso, applaudendo commossi il medico Giambattista Arrigoni.In una chiesa affollatissima di famiglie da tutto il Bellunese e da fuori provincia, infatti, ieri mattina l'arciprete don Alberto Vallotto ha celebrato l'ormai tradizionale funzione in ricordo dei ragazzi morti prematuramente, promossa dalle mamme dell'associazione "Giovani rinati nella luce". Ed è stato Giambattista Arrigoni, presidente del Comitato d'intesa e "anima" dei volontari bellunesi che da vent'anni sostengono Wamba, a commuovere riannodando i fili della sua esperienza personale con quelli dell'impegno per i bambini di Wamba, la "città ospedale" costruita dal volontariato bellunese e ora amministrata dal vescovo missionario lamonese padre Virgilio Pante.Venticinque anni fa, ha spiegato infatti Arrigoni, anche lui ha perso il figlioletto. Ed era stato proprio quel dramma, lo stesso vissuto dalle famiglie dei 430 giovani scomparsi che sono stati ricordati, uno per uno, durante la messa di ieri, a spingerlo all'impegno per gli ultimi. Così Arrigoni, che assieme alla cognata di padre Virgilio, Antonella Pante, ha testimoniato delle drammatiche condizioni dei bambini che arrivano a Wamba, dei piccoli che con i suoi occhi ha visto morire per la disidratazione e la denutrizione, ha lanciato un accorato appello: "ogni aiuto che possiamo dare a padre Virgilio per sostenere l'ospedale di Wamba è un aiuto di solidarietà, che farà sentire i nostri bambini vicini ai bambini di Wamba e dell'Africa". E la risposta delle famiglie - che a fine cerimonia hanno offerto aiuti ricevendo in cambio dei bulbi di giacinti - è stata un lungo, commosso applauso. Come commovente è stata tutta la funzione, accompagnata dai canti del coro di Fonzaso guidato da Alessandro Tomello. Il parroco ha parlato con affetto alle famiglie toccate dalla morte di un figlio o di una figlia, e le ha invitate alla speranza e alla preghiera. Perché quei ragazzi non sono scomparsi per sempre, ma sono "rinati nella luce".
[14.01.2002] dal "Corriere delle Alpi"


Funzione davanti al televisore per gli ospiti in casa di riposo
Non c'erano solo le centinaia e centinaia di persone che gremivano completamente la chiesa di Fonzaso, ieri mattina, a pregare per i 430 ragazzi scomparsi prematuramente ai quali era dedicata la funzione promossa dall'associazione "Giovani rinati nella luce". Grazie ad un sistema televisivo a circuito chiuso e ad un cameraman che ha ripreso tutta la messa, infatti, anche i 125 ospiti della casa di riposo "Sant'Antonio" della parrocchia di Fonzaso hanno potuto seguire la funzione religiosa. "Anche i nonni e le nonne della casa di riposo - ha sottolineato così dal pulpito il parroco don Alberto Vallotto, spiegando la presenza della telecamera in chiesa - hanno pregato con noi, grazie a questa possibilità tecnologica".
[14.01.2002] dal "Corriere delle Alpi"


Un aiuto al Kenia ricordando i bimbi deceduti
Una messa per i giovani che non sono più tra noi ma che, grazie alle loro famiglie, potranno portare aiuto ai bambini bisognosi del Kenia. Domenica a Fonzaso si è celebrata la ricorrente messa in suffragio dei giovani scomparsi promossa dall'associazione fonzasina "Giovani rinati nella luce". Le offerte raccolte andranno ad aiutare i bambini dell'ospedale keniota di Wamba che vivono in condizione di denutrizione e di estremo bisogno e aiuto. E nella chiesa gremita di persone provenienti da tutta la provincia il medico Giambattista Arrigoni, presidente del Comitato d'intesa e testimonial dei volontari bellunesi che da decenni aiutano i bambini del Wamba, ha raccontato l'esperienza umana forte che si vive quando si vedono quei bambini denutriti, affamati, in cerca di conforto, amore, salute, cibo e casa. Un contributo molto importante è la 'città ospedale' costruita dal volontariato bellunese e diretta dal vescovo missionario lamonese padre Virgilio Pante la cui cognata, Antonella Pante, ha testimoniato le storie di morte e disperazione che si vedono quotidianamente in Wamba. Quelle drammatiche storie si intrecciano a quelle vissute dalle 430 famiglie che hanno visto la morte prematura dei loro figli i cui nomi sono stati letti uno a uno rievocando dolore e sofferenze nel cuore di chi il proprio figlio ora non lo ha più. Ma qualcosa si può fare per quei bambini che ancora soffrono e a cui servono cure, cibo, affetto. Don Alberto Vallotto ha così celebrato una messa in ricordo di quei giovani scomparsi che hanno lasciato un vuoto incolmabile ma che 'muovono' chi resta in atti di grande solidarietà e amore per il prossimo
[15.01.2002] da "Il Gazzettino"


Migliaia di euro per il Kenia
Tre 3 milioni e 200 mila lire, oltre 1650 euro, raccolti in una sola mattinata per aiutare il vescovo missionario Virgilio Pante e i bambini kenioti della sua diocesi di Maralal e dell'ospedale di Wamba. E' questo il lusinghiero bilancio della raccolta di fondi tenutasi domenica a Fonzaso, durante la commossa celebrazione in memoria dei ragazzi scomparsi prematuramente.Ancora una volta l'associazione "Giovani rinati nella luce", che organizza l'incontro tra le famiglie dei giovani morti troppo presto, ha così raggiunto l'obiettivo di ricordare i ragazzi scomparsi, oltre che con la preghiera, anche con un gesto concreto di solidarietà. Le mamme dell'associazione hanno già provveduto ieri mattina a versare la somma a padre Pante e il loro grazie, sottolineano, va al parroco don Alberto Vallotto, che ha celebrato la funzione, al coro dei giovani di Fonzaso che l'ha arricchita con i propri canti e a tutte le famiglie dei 430 ragazzi ricordati con la cerimonia di domenica scorsa a Fonzaso. Famiglie che, nonostante il profondo dolore che vivono, non hanno dimenticato che altri ragazzi e altri bambini hanno bisogno di aiuto.E assieme al denaro raccolto in memoria dei ragazzi scomparsi, a padre Virgilio Pante arriveranno anche i fondi che stanno mettendo assieme i suoi compaesani dell'altopiano lamonese. Grazie al conto aperto per le donazioni alla filiale Cariverona di Lamon (è il conto numero 3590599, Abi 6355, Cab 61140), la parrocchia è riuscita a raccogliere circa 24 milioni di lire che, assieme ai soldi raccolti a Fonzaso, fa salire a oltre 14 mila euro il totale dei fondi messi assieme. Fondi preziosi per padre Virgilio perché, sottolinea il parroco di Lamon don Noelio, il solo ospedale di Wamba ha dei costi altissimi.Il vescovo missionario ha voluto così ringraziare tutti i compaesani che sono andati fino in Kenia per assistere alla sua ordinazione a vescovo e che ora lo stanno aiutando con una lettera inviata per le feste al parroco di Lamon, don Noelio, e pubblicata sul bollettino parrocchiale in distribuzione da ieri.Padre Pante, nonostante le preoccupazioni e il peso della sua nuova missione, non ha perso il buonumore e, con lo stile gioviale che lo ha fatto diventare amatissimo non solo sull'altopiano, racconta delle sue prime esperienze da vescovo nella nuova diocesi intitolata ai santi Pietro e Paolo, come il duomo di Lamon: "Due settimane fa sono andato a cresimare a Morijo, usando la mia fedele moto perché la pista era tutta fangosa e bloccata da un camion. Ora mi chiamano "askofu bilabiki", vescovo della moto. Il problema della moto è solo uno: quando mi regalano una pecora non ci sta nello zaino. Bisogna anche che mi faccia un recinto per le pecore, ma se arriva qui l'orso Fritz ditegli che ho la carabina 30.06 pronta".
[18.01.2002] dal "Corriere delle Alpi"