Articoli dal 2001 al 2000

mare

Una Folla commemora i ragazzi
Chiesa gremita per la messa dedicata ai giovani scomparsi
Sono arrivati da tutto il Bellunese e anche da fuori provincia, per sentire il nome del proprio figlio pronunciato nel silenzio della Chiesa Arcipretale di Fonzaso, assieme a decine e decine di nomi di ragazzi scomparsi troppo presto. E la Chiesa era gremita, ieri mattina, per la cerimonia che le mamme fonzasine hanno voluto ancora una volta dedicare a tutti i giovani che non ci sono più. Centinaia di persone, genitori ma anche fratelli, amici, compagni di scuola, hanno voluto così nuovamente onorare collettivamente il ricordo dei loro cari scomparsi. Affollando la Chiesa di Fonzaso dove dal 1996, prima edizione dell’incontro, sono perennemente accese due grandi lampade, simbolo del ricordo che resta sempre vivo. Lo ha voluto ricordare l’Arciprete Don Alberto Vallotto, durante la funzione religiosa arricchita con maestri dai canti del Coro Giovani di Fonzaso. La Chiesa di Fonzaso, ha infatti sottolineato il Sacerdote, ormai è diventata anche ben oltre i confini del Feltrino il simbolo di questo commosso incontro annuale in memoria dei ragazzi che se ne sono andati quando si erano appena affacciati alla vita. Grazie soprattutto a due mamme, Eleonora Simonetto e Anna Fent, che nel 1996 lanciarono l’iniziativa , trovando l’appoggio di moltissime altre persone, accomunate dal dolore di un figlio portato via tragicamente da un incidente sulla strada o sul lavoro, da una malattia, da un gesto disperato. Ma il ricordo più bello dei giovani scomparsi, i cui nomi sono stati letti uno dopo l’altro durante la messa, è stato il gesto concreto di solidarietà legato all’incontro. Prima della Messa, infatti, sono state distribuite le duecento bambole di pezza, una diversa dall’altra, che Anna Fent ha realizzato con le sue mani per l’incontro. Bambole offerte in “adozione” per raccogliere fondi che l’Unicef destinerà alle vaccinazioni dei bambini nelle aree più povere del pianeta. Un’iniziativa lanciata in stretta collaborazione tra le mamme fonzasine e la sezione provinciale dell’Unicef, che ha permesso a molti, ieri mattina, di compiere un gesto di grande amore: garantire con una somma modesta, 30 mila lire, la possibilità di un ciclo completo di vaccinazioni per un bambino. E in tanti hanno dato la loro adesione per ricordare così i loro ragazzi che non ci sono più..
[10.01.2000] da "Corriere delle Alpi"


In ricordo di 348 giovani morti
Una bambola per un vaccino
Capelli color oro, bruni, rossi o neri, con vestiti colorati e tutti diversi. Così sono state presentate le bambole vendute per beneficenza ieri a Fonzaso. E biondi, bruni, rossi e tutti speciali sono i bambini che potranno usufruire della vaccinazione completa , grazie alla generosità della gente. L’iniziativa di beneficenza è ormai nota a Fonzaso e dintorni ed è opera di mamma Eleonora e dei suoi amici. Eleonora, da quando nel 1991 ha perso il figlio Alessandro, ha trasformato un tragico evento in un’opera di solidarietà. La seconda domenica di ogni anno viene celebrata la messa in ricordo dei giovani scomparsi prematuramente a cui si associa un iniziativa di raccolta di fondi per beneficenza. Quest’anno è stato l’Unicef a beneficiare della raccolta fondi prevista con la vendita delle bambole in stoffa realizzate a mano. “… ogni bambola che trova una casa salva la vita di un bambino”: questo è il messaggio che l’Unicef ha voluto inviare a chi ha offerta la propria generosità. Anche il presidente del comitato provinciale dell’Unicef Bond ha partecipato alla Messa e ha dispensato messaggi carichi di significato in un mondo così opulento che non deve dimenticare che nel globo terrestre milioni di bambini muoiono per la fame o per la mancanza di una vaccinazione che noi occidentali diamo per scontati. Alle parole si sono unite le voci del Coro di Fonzaso le quali hanno commosso più di un partecipante al rito. Ma la lettura della lista dei 348 nomi di giovani scomparsi ha fatto sgorgare lacrime di dolore a molti presenti. Per non dimenticare i propri cari che nel cuore rimangono sempre vivi ma che nlla vita quotidiana lasciano un vuoto incolmabile
[10.01.2000] da "Il Gazzettino"